Walterweiss's Comments

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Ai sensi leggi stampa chiediamo la seguente rettifica, in merito articolo su Seborga.

Seborga era pertinenza di un bene monastico dinastico del Conte Guido di Ventimiglia, la cui unica ed ultima erede fu Jolanda di Ventimiglia, da cui discende direttamente la principessa Yasmin.Fu concessa in via subordinata in fidecommisso, qualora il conte fosse tornato vivo dalla crociata, ai monaci benedettini di Lèrins, ed in donazione , qualora in crociata fosse perito, essendo lo stesso ancora giovane e privo di prole.La Donazione era condizionata dal rispetto delle clausole comprese nella stessa Fidecommisso che puntualizzava la cura della sepoltura della dinastia Ventimiglia, preci,opere di bene,messe, onoranze, commemorazioni,oltre alla custodia dei beni monastici quali inalienabili ed imprescrittibili legai alla memoria dei Ventimiglia, in perpetuum . Tali condizioni furono disattese,anzi i monaci non ebbero nemmeno la normale vigilanza del bene, assecondando usurpazioni varie,in cambio di prebende, e ai sensi della donazione e ai sensi della fidecommisso. A tal scopo , venute meno le condizioni ,la donazione fu revocata da Jolanda Ventimiglia, che in realta' non si curo' di riappropiarsene materialmete in quanto sposo' un principe curlandese Anglo svevo russo e lasciata in fidecommisso. E' per questo motivo che non cambio' mai proprieta' e all'Italia non fu possibile la trascrizione,in quanto i beni monastici dinastici,non sono usocapionabili e Seborga con tutte le sue pertinenze restano in perpetuum patrimonio dei discendenti di Guido Ventimiglia, ossia di Jolanda Ventimiglia.Cio' spiega perche' persino al Podesta' e allo stesso Mussolini non fu possibile l'attribuzione all'Italia del bene, poiche'non sono usocapionabili i beni monastici,anche se occupati.Se e' rimasta , per mero gentleemnet agreement , bene dello stato italiano e' per gentile concessione dei legittimi discendenti di Jolanda Ventimiglia.Pertanto sono prive di fondamento giuridico successive spiegazioni di ordine esoterico cavalleresco storico, in quanto non cambiano la sostanza del diritto secondo il principio del "Prior in tempore, Potior in iure", a maggior ragione trattandosi di bene monastico dinastico su cui non vige l'uso capione. Le dichiarazioni e manifestazioni di protervia da parte di una decina di autoproclamatesi reggenti e proprietari di Seborga, sono atto di arbitrio ed appropriazione indebita di proprieta' privata, che se tollerata,qualora degradi a mero insulto e protervia offensiva e' perseguibile per legge, quale atto di indimidazione e minaccia , nonchè stalking diffamatorio per abietti motivi, cosa che non esiteremo ad affrontare con drastiche soluzioni.Ad oggi sussiste la proprieta' privata di Seborga e pertinenze da parte dei legittimi eredi, anche se la Fidecommisso e' stata ratificata a favore dello Stato Italiano.Cio' e' accaduto per l'impossibilita'di un dialogo con gli autoproclamatesi reggenti di Seborga,i quali nonostante tollerati sono ricorsi all'insulto e alla diffamazione.Persone venuti dal nulla , reclamano cio'che appartiene alla legittima proprieta' che dovrebbe anche subire lezioni dai funghi spuntati in una notte? (prof Walter Weiss)
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